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lunedì 10 giugno 2013

I love Coco Chanel

Nata a Saumur in Francia il  19 agosto 1883, Gabrielle Bonheur Chanel, chiamata Coco, reminiscenza del suo passato di cantante, è stata la stilista francese capace di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design, fondando la nota casa di moda che porta il suo nome, Chanel.

Coco ebbe un’infanzia umile e triste, trascorsa in orfanotrofio, diventando in seguito una delle più acclamate creatrici di moda del secolo scorso.
All’età di 18 anni lavora presso un negozio di biancheria e corredi sposa, inizia la sua carriera disegnando cappelli.
Nell’abbigliamento Chanel rimpiazza il poco pratico vestiario, eredità della bella époque, estendendo l’uso del Jersey che divenne di moda proprio grazie a lei, impiegandolo nelle sue creazioni; una stoffa che può esser ottenuta da qualsiasi fibra tessile come cotone, lana e viscosa.
L’inserimento di una maglia lavorata a mano e in seguito confezionata a livello industriale, fu una delle più grandi innovazioni proposte dalla stilista.
Anche la bigiotteria suscita grande successo: le tanto amate perle, simbolo di fascino ed eleganza, lunghe catene dorate, gemme vere e false assemblate insieme, i cristalli.
“Vero o falso” non aveva importanza per Coco perché il gioiello non deve esser fatto per provocare invidia, al massimo stupore.
Nel 1923 esce sul mercato uno dei suoi prodotti di punta: Chanel N.5

La sua fragranza, totalmente innovativa, è definita “astratta”, realizzata artificialmente con molecole sintetiche, un nuovo ideale di profumo fatto per la donna che deve profumare della sua femminilità e non di rosa. 
La fine della prima guerra mondiale creò un’inevitabile frattura tra la vecchia e la nuova generazione dando vita al nuovo modello della donna emancipata.
 In Francia conosciuto come garçonne, mentre nei paesi anglofoni prese il nome di Flapper.
Lo stereotipo della “ragazza moderna” fu messo ancora più in risalto grazie alla letteratura, come nel caso del romanzo scritto da Victor Margueritte La Garçonne e dalle attrici del tempo come Louise Brooks o Clara Bow.
L’ideale di femminilità sottile e androgina, totalmente diverso dal passato, rende Chanel una dei maggiori interpreti.
Non una sarta ma una creatrice di moda, innovativa e rivoluzionaria, icona di stile ed eleganza, diventa immortale e inconfondibile, per lei la donna in bianco e nero rappresentava la perfezione assoluta anche a discapito del colore.
Chanel seppe dare alla donna del dopo guerra quel vestitino nero, ispirato alla divisa delle commesse, la stilista infatti, sosteneva che l’eleganza deve essere legata al libero movimento.
Per l’utilizzo di materiali umili Chanel venne rinominata “ La regina del genre pauvre”, una povertà di lusso.
Creò la nuova donna del XX secolo, moderna e snob, che sa affermare la propria femminilità attraverso la rivisitazione di abiti maschili.

Con l’avvento della seconda guerra mondiale, Chanel chiuse la maison per riaprirla soltanto nel 1954, all’età di 71 anni.
Negli anni della sua assenza, si affacciò nel mondo della moda Chistian Dior che aprì il suo salone a Parigi.
 Quando riaprì nuovamente il suo atelier, presentò al pubblico la nuova collezione con i celeberrimi tailleur dalla linea smilza e la borsetta in pelle macramè 2.55.
 Morì il 10 gennaio del 1971 all’età di 87 anni, lasciando il suo patrimonio alla fondazione Coga, la maison dapprima passò a suoi assistenti e successivamente a Karl Lagerfeld.
 Un mito quello di Chanel che ancora oggi detta legge nella moda, con il suo stile inconfondibile, dove nulla è lasciato al caso.
Le sue creazioni semplici, pratiche ma di lusso, mirano a livelli di perfezione con l’intramontabile bianco e nero, un marchio sul cuore per tutti gli amanti  del fashion.
 Vogue nel 1926:
« Coco Chanel ha creato la nuova uniforme della donna moderna. »


romanzo scritto da Victor Margueritte La Garçonne

Clara Bow

Louise Brooks



Louise Brooks,1920s dress by Coco Chanel
Source: flickr.com via Ellen on Pinterest
Source: flickr.com via Giorgia on Pinterest