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mercoledì 3 aprile 2013

Frida Kahlo - Un' artista rivoluzionaria


La travagliata e affascinante vita dell’artista messicana Frida Kahlo.
Una donna fuori dagli schemi, rivoluzionaria nella vita come nell’arte.
Ha saputo lasciare un’impronta indelebile nelle sue opere, dove ha avuto il coraggio di mostrare la sua interiorità.
Nei suoi capolavori ha saputo raccontare il dolore per i tanti tradimenti del marito e le interminabili sofferenze dovute alle conseguenze di un terribile incidente, in cui l’artista rischiò di morire.

Scrive la giovane al fidanzato Alejandro.

“La morte danza intorno al mio letto durante la notte..”
Miracolosamente Frida sopravvisse…
Frida lottò sempre perché era una persona che amava la vita!
Il suo dolore fu convogliato nell’intensità dei suoi quadri.

Andrè Breton:
 “La sua arte è come un fiocco legato a una bomba”.
La prima donna latinoamericana ad aver un dipinto acquistato dal Museo del Louvre.
“Bisogna che il quadro vi guardi quando voi lo guardate. [...] È un lavoro di penetrazione psicologica. […] Si vede lontano nell’essere e la sua presenza tocca le vostre fibre più profonde. La rimessa in discussione, insisto, è anche lo sguardo del quadro su di voi.”

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Frida Kahlo

Cambiò il suo anno di nascita, sostenendo di esser nata nel 1910 perché si sentiva figlia della rivoluzione messicana e del Messico moderno.
La sua arte recentemente rivalutata in tutta Europa ha dato vita a numerose mostre, fin da ragazza  manifesta il suo talento e il suo spirito indipendente e ribelle, riluttante verso ogni convezione sociale.
Oltre ad essere affetta da spina bifida a diciassette anni fu vittima di un gravissimo incidente stradale che la costrinse ad affrontare numerose operazioni chirurgiche.
Dimessa, fu costretta ad anni di riposo e sofferenza, questo la spinse a leggere libri sul movimento comunista e a dedicarsi alla pittura, grazie anche al sostengono dei genitori.
Il suo primo soggetto rappresentava proprio se stessa che in seguito diede in dono al ragazzo di cui era innamorata, i genitori decisero così di regalargli un letto a baldacchino che le permettesse, grazie a uno specchio sul soffitto, di autoritrarsi.
Dopo una lunga convalescenza, recuperò la capacità di camminare, con dolori che purtroppo sopporterà per tutta la vita.
Portò i suoi dipinti a Diego Riviera, illustre pittore murale dell’epoca che rimanendo colpito dallo stile della giovane pittrice, sotto la sua protezione, la inserì nello scenario politico e culturale messicano.
 Attivista del partito comunista, partecipò a diverse manifestazioni innamorandosi del suo mentore.
Il 21 agosto del 1929 Frida sposa Riviera, già al suo terzo matrimonio e noto per essere un adultero.
Dopo anni di dolori coniugali, anche lei prese a fare lo stesso, anche con esperienze omosessuali.

Trasferitisi a New York, Frida rimase incinta, ma a causa del suo fisico provato, ebbe un aborto spontaneo, questo la scosse molte, e così decise di tornare in Messico col marito.
I due vissero in case separate per avere i propri spazi artistici, ma dopo l’ennesimo e inaccettabile tradimento del marito con sua sorella, divorziarono.
Dopo un anno Riviera tornò da Frida perché ancora profondamente innamorato di lei, con una nuova proposta di matrimonio che la donna accettò.
Da lui aveva acquisito un stile naif che la portò a dipingere ritratti ispirati all’arte popolare e alle tradizioni precolombiane, affermando con esse la propria identità messicana.
Il suo più grande rammarico fu di non aver avuto figli, in una vita travagliata fatta di arte, passione, amore, le sue ultime parole furono "Aspetto felice la partenza - e spero di non tornare mai più".
Nei suoi ritratti raffigurò spesso gli aspetti drammatici della sua tortuosa vita, rendendo evidente il folclore messicano, cogliendo l’occasione per difendere il suo popolo.
I suoi dipinti, espongono vita e sofferenze, quasi nel tentativo di esorcizzarle comunicando così il suo mondo interiore, un aspetto forte che s’incontra è quello legato a elementi fantastici accostati ad oggetti  inusuali.


Frida Pensiero...

Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io.
Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me.
Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.




Frida Kahlo, Io e i miei pappagalli, 1941








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Viva la Vida - Frida Kahlo

Album Pinterest Frida Kahlo